Cambia un numero non cambia nulla!
Cambia un numero non cambia nulla! 31 dicembre vs 1 gennaio. Cambia qualcosa? Solo il numero dell’anno sul calendario e basta. Tanto rumore per nulla! Come diceva il buon William Shakespeare già oltre quattrocento anni fa.
Finisce un anno ne inizia un altro, tutti si fanno gli auguri di pace e serenità ma il sottofondo non è solo musicale. Purtroppo il rumore è diverso e ci impone azioni che non sono solo il rinnovare, l’incrementare, il raggiungere obiettivi personali ma, soprattutto, il ragionare in termini di condivisione e inclusione.
Le guerre a noi così vicine territorialmente ci devono far riflettere perchè il passato non ci ha insegnato nulla ed il futuro è un punto interrogativo, un grande buco nero nel quale rischiamo di cadere senza paracadute.
Ai nostri figli stiamo consegnando un mondo vicino alla distruzione dove il valore più diffuso è l’egoismo.
Successo personale e benessere economico a scapito altrui sono i traguardi che una grande maggioranza dell’umanità sta perseguendo.
Nel tempo che fu, analfabetismo ed ignoranza potevano essere la radice dalla quale nascevano grandi errori ed orrori di massa ma, oggi, non possiamo più nasconderci.
Se una volta la scuola era destinata ai ricchi oggi, almeno per la scuola dell’obbligo, è a portata di tutti e non ci sono più alibi. Sto parlando del mondo occidentale, il mondo dove viviamo che è riuscito a scendere più in basso di altri Paesi dove le peggiori condizioni di vita, decise da pochi ma sopportate
dalle masse, regnano sovrane da secoli.
Futuro e passato si sfiorano, si incrociano, si dividono nel segno di un presente dove si coltiva l’Intelligenza Artificiale ma non si usa l’intelligenza e la razionalità comune e si continua a far la guerra in nome di un egoismo distruttivo gestito ancora da dittatori che, purtroppo, continuano ad esserci perché “la madre dei pazzi è sempre incinta”.
La cultura, la formazione dovrebbero essere il motore di un cambiamento delle menti umane in positivo ma c’è ancora tanta strada da fare.
Non si deve studiare per dovere ma per acquisire conoscenze che ci permettano di poter dare delle opinioni, che sviluppino la nostra capacità di pensare e quindi di fare delle scelte.
Studiare ci permette di costruire un nostro modo di pensare, di agire, di individuare le nostre passioni, per realizzare i nostri sogni, provare ad essere felici, godere di quella libertà personale e di pensiero che è assente in molte parti del mondo.
Ma studiare ci deve insegnare anche a vedere l’altro, e a riconoscerlo come affine, dando valore a ciò che accomuna più che a quello che divide. Comprensione ed empatia, con lo sguardo rivolto verso orizzonti più vasti, per scoprire la gioia del condividere
E’ arrivato un altro Capodanno ma secondo me è cambiato poco o nulla sulla nostra Terra e quindi vorrei riproporre alcune riflessioni di G.Middei,conosciuta anche come il Professor X sui social, già presentate nel redazionale di gennaio 2023:
“Un tempo l’istruzione era un lusso. Un privilegio. Oggi l’istruzione è alla portata di tutti, ma tanti, troppi ragazzi credono sia inutile. Superflua. Non necessaria. Lavorare, comprare, consumare, a questo deve ridursi l’uomo.
Tutto ciò che non può essere comprato, scambiato, barattato non è più degno di interesse per molti giovani.
Ecco a leggere tali parole mi si spezza il cuore. E provo anche tanta rabbia.
Perché la scuola non dovrebbe insegnarti a fare soldi. Dovrebbe invece insegnarti a conoscere l’arte, la storia, la natura, il mondo che ti circonda.
Dovrebbe insegnarti a conoscere te stesso, mostrarti le cose più belle e profonde che gli uomini hanno mai realizzato, perché non di solo pane vive l’uomo…..Si dovrebbe avere il tempo per la fantasia, l’immaginazione, la poesía, ecco cosa vorrei dire……
L’ignoranza è un carcere. Perchè là dentro non capisci chi sei e non sai che fare. Sei fragile, facilmente manipolabile. Imparare a pensare, ecco la cosa più rivoluzionaria che si possa fare.”
«Non sarà facile,» scrive anche Corrado Augias, «perché vi vogliono stupidi, ma se scavalcate il muro dell’ignoranza poi capirete senza dover chiedere aiuto. E sarà difficile ingannarvi.»
L’orgoglio di far parte del Gruppo Muliversity, primo Gruppo in Italia nel settore Education, di cui le Università Digitali Pegaso, Mercatorum, San Raffaele Roma sono elemento fondamentale, deriva dalla consapevolezza che offriamo una concezione nuova della formazione accademica con un concreto funzionamento del sistema nel complesso dei tre Atenei, sostenuto da scelte fondamentali in materia di orientamento della didattica.
Quei fattori che fino a poco tempo fa venivano considerati negativi e non convincenti, oggi si sono trasformati in punti di forza riconosciuti e dimostrati sul campo dove la nostra proposta digitale si rivela vincente.
Affidabilità, qualità, risorse dinamiche, innovazione tecnologica continua, sono l’approccio strategico scelto dai nostri Atenei e la valutazione positiva riconosciuta dagli studenti o da chi viene a contatto con le nostre proposte ci da ragione.
I numeri crescono, i consensi anche, grazie ai vantaggi offerti che inducono ad una scelta consapevole per gestire il proprio tempo ottenendo una formazione di alto livello senza la costrizione della presenza, ostacolo soprattutto per chi lavora o ha impegni di famiglia.
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