- 12/07/2021
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Digitalizzazione: presente e futuro per l’Università
Digitalizzazione: presente e futuro per l’Università per un’offerta formativa aperta a tutti.
La digitalizzazione è una delle tante sfide imposte dall’attuale periodo storico. Nonostante la tecnologia sia diventata parte integrante della nostra esistenza, abbiamo toccato con mano come la pandemia abbia mostrato i limiti, nel mondo della scuola.
Digitalizzare, innovare non significa soltanto usare la rete Internet per comunicare o proporre una lezione scolastica ma vuol dire adattare il metodo di lavoro, di insegnamento.
Condurre una lezione in presenza non è la stessa cosa che registrarla o proporla in diretta sullo schermo web. Cambia, deve cambiare l’impostazione della didattica per ottenere l’attenzione dello studente, per ottenere buoni risultati di apprendimento.
Adattare tutti i processi, cambiare mentalità e punto di vista, rivedere la strategia d’approccio agli studenti per rispondere alle esigenze del risultato mettendo a prorpio agio il singolo è la “new mission” di scuola e docenti.
Da quando la digitalizzazione è entrata nella sfera scolastica ci si è trovati di fronte a un doppio problema perchè, avere in dotazione strumenti digitali a disposizione di insegnanti e studenti, non basta se ambedue non sono stati sufficientemente formati.
Apparato amministrativo e docente devono essere messi nelle condizioni di apprendere le nuove tecnologie e i nuovi processi innovativi e digitali, al fine sia, di essere in grado di insegnare nel nuovo contesto digitale agli studenti, sia di trovarsi a loro agio nel nuovo processo di insegnamento e, di poter apportare significative e sostanziali modifiche dei contenuti dei programmi per trasferirle agli alunni in modo nuovo e comprensibile.
Nel processo di digitalizzazione infatti è importante, fondamentale, decisivo non con quale mezzo tecnologico apprendere o insegnare ma cosa insegnare.
Lo studio e l’apprendimento attraverso la digitalizzazione può essere visto come qualcosa di più facile per gli studenti ed una fatica minore nello studio, tuttavia non è così. Anzi, può essere uno stimolo in più per la loro educazione e formazione.
Il mondo cambia e si evolve di continuo e non sempre essere critici nei confronti del cambiamento, il più delle volte soltanto perché ci spaventa e lo sentiamo come qualcosa di estraneo da noi, è un vantaggio.
Oggi ci sono molte opportunità grazie alla digitalizzazione che, se sfruttate in maniera sana e corretta, possono riformare i processi di apprendimento in maniera positiva.
La nuova frontiera dell’insegnamento è rappresentato dalle Università Telematiche che, proprio per l’efficenza dimostrata nel periodo Covid, stanno uscendo dal limbo del pregiudizio e scetticismo ottenendo finalmente il giusto riconoscimento di validità del titolo e dell’ etica professionale
Da quando è cominciata l’emergenza covid, praticamente tutte le strutture scolastiche hanno dovuto adeguarsi, fornendo ai propri studenti, la possibilità di continuare a seguire le lezioni su una piattaforma online. Ciò non ha inficiato la validità dell’istruzione erogata da questi enti. È stato necessario modificare il modo di trasmettere le lezioni ma il percorso e gli obiettivi sono rimasti invariati.
Se ciò si applica a qualunque Università stanziale che, per forza maggiore, ha dovuto passare temporaneamente da un’istruzione in presenza a un’istruzione telematica è altrettanto applicabile a un’Università che nasce per fornire istruzione a distanza. Il programma didattico, gli insegnanti nonché le normative relative al rendimento scolastico sono praticamente le stesse di qualunque ateneo tradizionale. L’Università Telematica quindi non è una scorciatoia per eludere il sistema e lo studio al fine di ottenere ugualmente un titolo accademico.
L’Università Telematica Pegaso e l’Università Telematica Universitas Mercatorum sono due relatà formative, nate e riconosciute dal MIUR già nel 2006, che hanno creato una metodologia didattica online, grazie alla piattaforma digitale tra le migliori in Europa, che rende lo studio più libero e adatto alle esigenze personali.
Giovanni Cannata, Rettore dell’Universitas Mercatorum – l’università telematica fondata e partecipata tuttora da Unioncamere, appartenente con UniPegaso al Gruppo Multiversity, dichiara in una intervista a www.economymagazine.it : “Studiare quando si vuole e dove si vuole induce modalità di apprendimento diverse rispetto a quelli abituali. La videolezione richiede al docente di condensare l’insegnamento in un arco di tempo definito, tra i 20 e i 25 minuti, oltre i quali il livello di attenzione crolla. La dispensa deve essere pensata come una guida alla preparazione all’esame ma anche all’incuriosimento dello studente, per indurlo a sviluppare anche su altre fonti – in primis la Rete – il livello del proprio apprendimento e delle proprie conoscenze. L’abitudine a lavorare per test porta a frequenti, veloci check-up sul processo di apprendimento, e influisce sul meccanismo di interazione docente-studente. La possibilità di interloquire a distanza, anche al di là del rigido tempo che le lezioni in aula contingentavano, è un’opportunità che stimola le studente e può potenzialmente indurre in lui una attitudine più partecipativa.” e ancora sull’affidabilità degli esami a distanza il Prof.Cannata sostiene:”Per un’università telematica come la Mercatorum non sono che una prassi consolidata, anzi l’organizzazione degli esami per test ha addirittura facilitato il percorso da noi seguito. Ma anche l’esame di tipo tradizionale svolto attraverso qualsiasi piattaforma telematica non pone a mio avviso alcuna difficoltà. Veda, l’esame non è un gioco a guardie e ladri, è una misura del livello di apprendimento da parte dello studente, se c’è una volontà cooperativa tra docente e discente non vedo alcun problema. La formazione a distanza paradossalmente incrementa queste opportunità.”
In un mondo che è sempre più piccolo e in cui la mobilità di studenti e lavoratori è sempre più all’ordine del giorno, visti i rapidissimi progressi della scienza e della tecnologia, un breve periodo (dai 3 ai 5 anni) di studio universitario non è più sufficiente a creare le competenze che saranno necessarie ad un professionista nell’intera vita.
Ci sarà bisogno di aggiornamento continuo, di Lifelong Learning,(formazione continua) e di “Personal Learning Environment”, (ambiente di apprendimento personale), i concetti fondamentali che muovono ogni passo di UniPegaso e UniMercatorum.
La vecchia percezione di “Laurea” sta per essere superata da titoli di studio in un contesto di certificazione e accredito di carriere lavorative in continua evoluzione e mobilità che richiedono aggiornamenti specifici e qualificanti.
UniPegaso e UniMercatorum sono già pronte a questa sfida!