
Strigòra, la festa delle streghe a Triora
Strigòra, la festa delle streghe a Triora, ritorna quest’anno, dopo la pandemia, nella sua collocazione originale alla prima domenica dopo Ferragosto.
La festa è stata istituita in memoria degli avvenimenti avvenuti nel paese tra il 1587 ed il 1589. Fu la più grande “caccia alle streghe” in Italia nel XVI secolo e la persecuzione feroce colpì alcune donne del paese colpevoli, secondo gli inquisitori, di essere legate a Satana e di aver causato una lunga carestia.
In realtà, la carestia che durava da circa due anni era frutto anche di una manovra politica economica dei proprietari terrieri per sfruttare gli intensi traffici commerciali tra Piemonte, le città costiere e la Francia. Triora era una Podesteria che dipendeva dalla Repubblica di Genova
La crisi di sussistenza, causata dall’appropriazione di derrate alimentari da parte dei proprietari terrieri locali intenzionati ad arricchirsi, fu addebitata ad alcune donne, presunte streghe. Si trattava sia di donne umili, residenti presso la “Cabotina”, il quartiere più povero del paese, sia di donne di condizione sociale più elevata.
Nell’ottobre del 1587 il Parlamento locale, durante una seduta, chiese alle autorità civili e religiose di intervenire contro le presunte streghe; arrivarono così il vicario dell’Inquisitore di Genova e il vicario dell’inquisitore di Albenga, il sacerdote Girolamo del Pozzo, che sosteneva fermamente la presenza del maligno.
Gli inquisitori inviarono la popolazione dalla delazione e una seria di rivelazio i ed accuse inconrollae non tardarono a giungere dando il via a spietati interrogatori con uso della torura. Queste indagini sommarie furono condote nei confroni di quaranta donne ed un uomo che prostrati dalle sevizie e dalla prigionia finirono per confessare di essere ispirati dal maligno a compiere infanticidi e malefici.
Il Consiglio degi anziani però viso l situazione sempre più drammatica chiese al doge di Genova di intervenire e chiudere il processo sollevando dall’incarico i due inquisitori. Il Doge inviò un commissario ma la situazione precipitò perché l’inviato del Governo genovese iniziò invece una vera e propria caccia alle streghe coinvolgendo anche le località di Castelvittorio, Montalto, Badalucco, Porto Maurizio e Sanremo. Preso atto di nuovi arresti e numerose richieste di pena capitale, da Genova si decise di prendere in consegna le accusate nelle carceri genovesi ed inviare i documenti di inchiesta a Roma al Tribunale della Congregazione del Sant’ Uffizio.
Il Cardinale Segretario del Sant’Uffizio, dopo aver letto i verbali, accusò gli inquisitori di “inumanità et crudeltà” e le sentenze finali furono clementi condannando le imputate ad “abiura” e leggere penitenze.
Una pagina così tragica della storia di Triora è diventata un evento che vuole rivalutare la figura delle povere streghe, ingiustamente condannate, invitando i turisti nella magica suggestione dell’antico borgo tra bancarelle, giochi d’altri tempi, tanta musica e spettacoli.
Nell’ottica di servizio culturale al territorio del Ponente Ligure, il Polo Didattico Sanremo UniPegaso & UniMercatorum, ricordando questi eventi che attirano ogni anno migliaia di turisti e curiosi, pone all’attenzione di chi vuole mettere al servizio di queste terre una professionalità sempre più elevata, l’offerta formativa dei due Atenei Telematici che spazia dal turismo all’enogastronomia alla comunicazione attraverso Corsi di Laurea e Master ad alto contenuto di specializzazione.
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